Dovete sapere che i Liverani sono fortemente radicati nel territorio ravennate: il parente che vive più lontano sta a Bagnacavallo, a pochi chilometri da qui. Nella nostra famiglia però, svariati anni fa, dal lontano Abruzzo è entrata a far parte l’Esterina, moglie di mio zio Gino, che tutti ormai chiamavamo Bia. Era divertente ascoltare come cercasse di parlare il nostro dialetto, senza che questo smorzasse la sua cadenza cantilenante abruzzese. Sono tante le cose che potrei raccontare di lei, dalle mangiate durante le quali dispensava consigli, più o meno condivisibili, al rituale del caffè dopo pranzo, occasione per fare due chiacchiere e per ricordarsi che, anche se il tempo passava e ci si vedeva sempre meno, i legami e le radici erano sempre forti. Come tutte le «azdore» di casa Liverani, anche lei si dilettava in cucina e quando passo davanti alla sua casa, ormai vuota, mi sembra ancora di sentire il profumo di quel ciambellone, tipica ricetta della nostra cucina, ma che solo lei sapeva fare così buono. Vi copio la ricetta pari pari dal mio ricettario, dove l’ho intitolata «Zamblò Bia», la dose del latte è a occhio perché il ciambellone è una di quelle preparazioni che si fa così… a occhio! Per questo viene sempre un po’ diversa ma sicuramente sempre buona!
Ingredienti
500 gr di farina
100 gr di strutto
3 uova
200 gr di zucchero
Una bustina di lievito per dolci
La scorza di un limone
Latte per impastare
Istruzioni
Unite tutti gli ingredienti, possibilmente a mano; ho provato con l’impastatrice ma il risultato non è soddisfacente, viene troppo fine perdendo quella natura rustica che lo contraddistingue. La consistenza dell’impasto che si deve ottenere è abbastanza densa, a fatica lo riusciremo a mescolare con un cucchiaio. Se è troppo liquido in cottura si adagerà, considerate che non andrà cucinato in una tortiera ma direttamente sulla placca del forno. Con l’aiuto di una spatola mettete l’impasto su un foglio di carta forno formando uno o due mucchietti. Cospargetene la superficie con zucchero in granella o semolato e cuocetelo in forno a 180°C fino a doratura. Ci vorranno almeno una quarantina di minuti; verificate la cottura all’interno con l’ausilio di uno stuzzicadenti che dovrà uscirne asciutto.
Foto di Bianca Buoncristiani